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IL GOSHINDO

 

Il Goshindo si prefigge lo scopo dell'acquisizione alla piena e perfetta capacità di autodifesa da ogni pericolo, attraverso il raggiungimento delle condizioni fisiche e mentali ottimali da parte dell'individuo. Attraverso uno specifico e costante allenamento si perseguono tre obbiettivi fondamentali, che costituiscono la base primaria della difesa personale:

 

  1. Previsione del pericolo

  2. Capacità di sottrarsi alle aggressioni evitando il pericolo

  3. Capacità di difendersi efficacemente dal pericolo in qualsiasi circostanza

 

Occorre tenere ben presente che, ogni qual volta si ingaggia un combattimento, una lotta, possono verificarsi soltanto due eventualità, quella in cui si vince e quella in cui siamo perdenti.

 

Considerato peraltro che, a volte, con la sconfitta si rischia di perdere la vita, il Goshindo insegna soprattutto a non perdere, attraverso due fondamentali scelte soggettive di ogni individuo e cioè:

 

  1. Evitando lo scontro, la lotta, il combattimento

  2. Intervenendo, solo ed esclusivamente, quando ne ricorra la assoluta ed inconfutabile necessità

 

Per raggiungere tanto, il Goshindo si preoccupa di formare il praticante, attraverso una serenità interiore che gli consenta di valutare opportunamente le alternative che si presentano, preservando in ogni caso se stessi dal pericolo e contribuendo, attraverso l'esercizio fisico, a tenere ben lontano il pericolo più importante: la malattia.

Il Goshindo è quindi, inteso come dimostrazione di vita sana, serena ed altruista.

 

PRINCIPI DEL GOSHINDO

 

1) Previsione del pericolo

 

Per difendersi dal pericolo è necessario, anzitutto, esserne coscienti, sentirlo, conoscerlo e, di conseguenza, essere in grado di prevenirlo. È indispensabile, pertanto, mantenere il controllo di sé stessi e delle proprie reazioni, a volte impreviste perché generate a livello inconscio, anche nelle situazioni più estreme e disperate. Da tutto ciò deriva che dobbiamo conoscere noi stessi, essere coscienti dei nostri limiti e delle nostre possibilità di reazione, sia in agire che non in agire. Attraverso lo studio del proprio corpo, della propria mente e delle proprie sensazioni si può raggiungere quel benessere psico-fisico, quella tranquillità interiore che ci consente di affrontare ogni tipo di avversità e superarla. Conoscere sé stessi, significa, in ultima analisi, conoscere anche l'avversario ed essere in grado di vincerlo.

 

2) Strategia-Tattica

 

Come già detto, la difesa dal pericolo, cui mira il Goshindo, prescinde dalla difesa intesa come confronto fisico con l'avversario, in quanto il combattimento può essere considerato, finanche, come ultima scelta. Anche quando il pericolo diventa oggettivamente e soggettivamente inarrestabile il Goshindo insegna che è bene tentare persino la fuga, avvalendosi di un piano strategico per attuarla. Il Goshindo, allora, si avvale di tutti i mezzi strategici e tattici sia nel caso che si scelga l'alternativa della fuga, ovvero che si sia costretti ad accettare il combattimento con l'avversario. Si badi bene, però, che il Goshindo non insegna con ciò ad essere codardi: ben diversa è la fuga di colui che ha paura perché non sa difendersi, da quella di colui che, con una perfetta conoscenza dei mezzi di difesa, la sceglie come soluzione più idonea e opportuna per la salvaguardia di sé stesso o degli altri da qualsiasi danno conseguente la lotta.

 

3) Reazioni e scelta di tempo

 

Sia la strategia che la tecnica, usate per evitare il confronto, devono essere altresì di aiuto se, come ultima scelta, si è costretti a difendersi non con la fuga ma col combattimento. Escludendo ovviamente il caso dell'attacco a sorpresa, è con la strategia che bisogna provocare, una reazione nell'avversario per indurlo ad esternare le sue intenzioni, ove mai non fossero chiare fin dal

primo istante, ed essere in grado così neutralizzare ogni mossa, ogni spostamento, ogni attacco con una reazione che preveda la tecnica più appropriata ed una precisa scelta di tempo.

È con la scelta di tempo, infatti, che una buona tecnica diventa estremamente efficace contro un avversario e l'efficacia dipende esclusivamente dal modo in cui si riesce ad essere tempestivi. Efficacia e tempestività dipendono a loro volta da come si riesce ad intuire in anticipo le intenzioni dell'avversario. Come in principio perciò la capacità di prevedere il pericolo doveva servire per evitarlo, in caso di lotta deve mirare ad anticipare ogni azione avversaria consentendo di applicare la tattica più idonea per fronteggiarla.

La tattica quindi intesa come programma razionale di combattimento per il miglior utilizzo della tecnica in funzione delle proprie capacità, di quelle dell'avversario e delle circostanze di combattimento, rappresenta l'espressione psichica individuale che, contrapposta a quella fisica rappresentata dalla tecnica, si integra ad essa per il raggiungimento del massimo risultato. Tali qualità essenziali sono sollecitate e sviluppate con la pratica del Goshindo.

 

4) Tecnica

 

La capacità di sentire il pericolo, la strategia e la tattica devono prima di tutto servire per evitare la lotta e successivamente venire utilizzate per ingaggiare opportunamente il confronto. La tecnica invece fornisce esclusivamente i mezzi per difendere sé stessi, nel caso in cui la lotta diventa inevitabile. Sarà allora che la tecnica e la scelta di tempo saranno determinanti per la vittoria. Per realizzare ciò, bisogna tendere sempre ad un livello di preparazione più alto: se l'avversario attacca, la reazione deve essere immediata, la tecnica deve essere appropriata ed applicata con maggior forza dell'avversario, la tattica deve mirare ad ottenere sempre il minor danno possibile nello scontro. Se è vero però che la tecnica nel Goshindo serve per difendersi quando la lotta è ormai inevitabile è pur vero che puntando ad elevare al massimo il livello della propria preparazione si acquisisce quella tranquillità interiore e quella fiducia in sé stessi che, insieme alla capacità di sentire il pericolo, di agire con strategia o tattica o di reagire con perfetta scelta di tempo, concorrono a fornire l'autocontrollo indispensabile a fronteggiare qualsiasi pericolo. La coscienza, infine delle capacità raggiunte favorisce al praticante l'equilibrio psichico e la serenità di spirito necessari per vincere senza combattere ogni confronto. Questo concetto rappresenta il fine ultimo del Goshindo.

 

LE TECNICHE DEL GOSHINDO

 

Nel Goshindo, come originariamente in ogni forma di lotta, le tecniche di attacco e di difesa, nonché la vera e propria strategia di combattimento, sono state tratte da un'attenta osservazione del comportamento degli animali. Nessuno, infatti, ha mai insegnato loro il modo di affrontare il pericolo, eppure essi, per imitazione dei propri simili e per loro istinto di conservazione sanno come difendersi e vincere nella loro quotidiana lotta per la sopravvivenza. L’uomo, attento osservatore, seppe apprendere dalla natura i modi che gli consentissero di battersi, adattando i movimenti usati dagli animali alle proprie esigenze fisiche ed ambientali. Nel Goshindo la naturalezza e la spontaneità delle tecniche sono particolarmente spiccate ed evidenti e, seppure nella loro semplicità, esse mantengono inalterata la loro funzione primaria di difesa rispettandone rigorosamente l'efficacia e l'essenzialità di ogni movimento. Il Goshindo infatti, insegna a colpire con le mani ed i piedi ed a difendersi adeguatamente utilizzando diverse posizioni e spostamenti nella maniera più razionale e scientifica (sia sotto il profilo fisiologico che pratico) fornendo al praticante una disciplina fisica tra le più complete mediante lo studio sistematico delle tecniche fondamentali. Le stesse tecniche fondamentali di parata o di attacco vengono allenate dinamicamente attraverso lo studio approfondito dei kata e della loro applicazione pratica, contro uno o più avversari, in diverse situazioni di combattimento. Infine, lo studio e l'applicazione di tutte le tecniche di combattimento, di attacco e di difesa, di presa e di leve articolari, nonché di proiezione e di difesa da attacco armato, conferiscono al praticante uno dei più idonei mezzi di autodifesa sufficienti per affrontare con consapevolezza ogni tipo di aggressione.

 

Pensieri del Maestro Hiroshi Shirai sulla “VIA DEL GOSHIN “

 

È importante mantenere sempre vivo lo spirito di lotta. Non è sufficiente praticare la tecnica.

Bisogna avere sempre l'atteggiamento di chi è pronto alla lotta. Questo perché il pericolo è sempre in agguato, sia che si tratti di un disastro naturale sia di una semplice malattia o un incidente.

Anche il comportamento negativo di qualcuno che ci sta vicino può diventare causa di pericolo.

Non bisogna avere un atteggiamento di disattenzione nei confronti del potenziale pericolo.

Nel caso di distrazione e di disattenzione verso un pericolo, si parte già in svantaggio perché è come se si fosse rinunciato a priori ad organizzare una difesa o una reazione.

Un atteggiamento di disattenzione verso il pericolo non permette l'attivazione dell'energia interna (KI) che ognuno di noi possiede.

In questo caso il pericolo se prende forma e cresce non è imputabile alla fatalità o al caso, bensì potremmo sostenere che sia stato alimentato da noi stessi.

È importante anche imparare dagli incidenti che accadano ad altri, non si deve pensare “a me non succederà mai”, perché se è successo ad altri può succedere anche a noi.

 

Questo pensiero ci deve accompagnare per essere sempre attenti.

 

 

KYO è il termine giapponese per indicare uno stato di “squilibrio” fisico e mentale. Se il pericolo, un incidente od un’aggressione ci trovano in stato di kyo questo può diventare fatale. Anche un colpo di media forza può causare un trauma grave, nel caso in cui chi lo riceve si trovi in stato di kyo.

 

MASAKA in giapponese significa “impossibile” pensare masaka è come dire “questo che vedo, che è accaduto e che può accadere non accadrà a me”. Quest' atteggiamento può generare in noi un Eccesso di fiducia nelle nostre capacità e trasformarci da “preparati” in “sprovveduti”.

Quando si parla di Goshin (autodifesa) è importante l'uso della mente. L'allenamento del corpo attraverso la pratica della tecnica non può bastare. Capire il pericolo e anticiparlo permette di neutralizzare il pericolo, esempio eliminandone la causa prima che si possa produrre l'effetto (Deai). Capire il pericolo ed anticiparlo permette di evitare il pericolo, ad esempio sottraendosi alla situazione di pericolo anche con la fuga “Kawashi” (schivata). Non si deve arrivare ad usare calcio e pugno, ovvero ad utilizzare la tecnica, si deve invece continuare ad allenare la mente come indicato qui sopra. Goshin, come autodifesa moderna, è questo. Vivere con quest'atteggiamento è Via di Goshin (Goshindo) Quando siamo in uno stato di pace, di tranquillità, di felicità molto elevato, questo può provocare una condizione di grande kyo e diventare un momento di pericolo. È proprio in tali situazioni che bisogna aumentare il proprio atteggiamento di Goshin.

 

MAEMUKI è di un uomo che vive “guardando avanti” che va diritto verso la sua direzione con determinazione. Quest'uomo sa che per proseguire verso quella direzione spesso dovrà rinunciare ad altro, fare sacrifici e dovrà continuare a lottare. Quest'uomo quando si trova in una condizione difficile non imbroglia, lotta seriamente e continua sulla sua strada. Quest'uomo viene apprezzato da chi lo guarda perché ha un forte carattere e ha lo spirito di difendere sé stesso. Questo spirito forte infonde fiducia anche in chi è più debole. Pertanto quest'uomo oltre a difendere sé stesso difende anche chi gli sta vicino. Ci sono uomini e donne che sanno sfruttare al massimo le proprie caratteristiche: per chi è forte e utilizza al massimo la sua intelligenza non è importante la conoscenza della forma e della tecnica. Infatti questa è la capacità di applicare la propria natura e dare il massimo: questo è Goshin. Da quando ci si sveglia alla mattina, sino a quando si va a riposare alla notte, ci si può trovare più volte in una condizione di pericolo anche mortale. La capacità di riconoscere queste situazioni e di sapere quante

volte si sono presentate è il primo passo di Goshin. Assolutamente non bisogna dimenticare questa cosa! Si deve sviluppare la propria capacità di apprendere da quello che di negativo ci accade intorno, studiando la migliore soluzione che potremmo applicare nel caso ci trovassimo personalmente coinvolti in una simile situazione.

 

Quando ci si trova in situazioni di profondo dispiacere, così come nella fatica e nell’ira, il vero segreto è quello di non fare vedere agli altri questo stato d'animo e sorridere. Avere questa forza di spirito “Fudoshin” permette di tenere questo comportamento. Anche questo è Goshin “Nareai” è abitudine. Ripetere un'azione molte volte fino a raggiungere un comportamento abitudinario può portare ad uno stato di kyo. Altrettanto il pericolo si può presentare nel caso opposto, in cui la non conoscenza di quel potenziale pericolo induce ad un comportamento di superficialità. Ecco perché in entrambi i casi bisogna usare la mente, facendo molta attenzione di ricordarsi i propri limiti.

 

Esiste sempre una posizione ottimale.

 

È importante saper riconoscere dove si possono creare posizioni sfavorevoli e dove invece ci sono posizioni con minore pericolo. Questa è una situazione che non si deve mai sottovalutare.

 

Goshin infine è saper riconoscere “che cosa si deve difendere”. Qual è il valore o la persona o l'idea che si

deve difendere in quel preciso momento. Con questo atteggiamento chi pratica Goshindo affronta con

amore e lealtà il confronto con i compagni nel Dojo e con tutti nella vita quotidiana.

Goshin è consapevolezza di conoscere gli altri e sé stesso. Sapere in ogni momento “che cosa fare e come

farlo”, anche in presenza di grandi difficoltà.

 

In sintesi. Attivazione Fisica ed Energia Mentale portano all’Equilibrio che permette di prevedere il

pericolo, decidendo la strategia e la tattica d'azione conseguente. Evitare situazioni di KYO e scegliere la

migliore posizione. Seguire la propria strada con forza di spirito, riconoscendo i valori per i quali si deve

lottare. Questo è GOSHINDO !

 

BENEFICI FISICI & MENTALI

 

  1. Benefici fisici

 

Nel praticare il GOSHINDO  beneficeremo di una “forma” di educazione fisica, di matrice orientale che coinvolge armoniosamente tutte le parti del corpo e la crescita dell' equilibrio interiore perciò Psicofisico in modo scientifico e razionale. I molteplici benefici Salutari autorizzano a non avere limiti di età o sesso o diversità per praticarlo.

   

La psicomotricità esercitata tende a combinare la capacità di contrarre adeguati muscoli e di rilassarne altri continuamente, da fermi ed in movimento potenziando la muscolatura e sviluppandone l’allungamento, il rafforzamento tendineo e cartilaginoso elevando al massimo la nostra motricità.

 

Il lavoro aerobico/anaerobico che vengono svolti durante le lezioni in perfetto coordinamento con la respirazione e la sua versatilità consentono uno sviluppo e perfezionamento armonioso corporeo dell'individuo migliorandone le capacità Condizionali come la Forza, la Resistenza, la Velocità, la Flessibilità, Elasticità, la Postura, sviluppando Equilibrio, Forza di vari tipi, Reattività, Esplosività, Agilità e il Coordinamento motorio.

 

Migliora il Trofismo e Potenziamento muscolare di tutto il corpo umano, il quale permette di migliorare la Postura, il Metabolismo permettendo di Bruciare più calorie a riposo e di essere più in forma.

 

Irrobustisce il corpo in tutte le sue parti coinvolgendo muscoli Difficili da allenare, tutta la struttura Ossea, Articolare, Tendinea, e migliora il sistema Cardiovascolare. Insegna e perfeziona la Respirazione naturale diaframmatica, che oltre ad ottenere benefici per gli Organi interni e Fisici, ne apprendere il controllo.

 

Sviluppa le capacità Senso Percettive, ovvero i cinque sensi,(tatto, vista, udito, gusto ed olfatto) che ci permettono di entrare in relazione con ciò che ci circonda.

 

Tutti gli esercizi del Goshindo devono essere eseguiti alla perfezione in quanto sono in armonia con la scienza che studia i movimenti corretti del corpo umano sia in condizioni statiche che in movimento, perciò andranno a correggere in modo naturale tutti i nostri movimenti quotidiani influendo sul benessere generale.

        

Oltretutto praticando costantemente il Goshindo avremo un maggior controllo del peso corporeo, in quanto il metodo e la forma particolare di lavoro permette di consumare circa 700/800 Kcal in una ora di allenamento, sviluppando un corpo armonioso e delineato. Grande concentrazione sugli esercizi, ricchezza che resta come patrimonio personale, spendibile anche in altre situazioni della vita.

 

 

  1. Benefici mentali 

 

Attraverso la pratica permette di Scaricare le Energie represse perciò Negative.

 

Favorisce la Socializzazione, Insegna il Rispetto delle regole e della disciplina.

 

Riduce notevolmente stati di Ansia e Stress, Ostilità, Nevriticissimo, Depressione, Aggressività.

 

Aumenta Fiducia in sé, Autostima, Ottimismo, Determinazione, Destrezza, Positività, Autocontrollo, Conoscenza e Sicurezza di se stessi, Tollerabilità, aiuta a Superare Paure di Contatto, sviluppo del Senso di Collaborazione, Focalizzazione Mentale, Attenzione, Concentrazione, Potere Decisionale, Tenacia, Rendimento Scolastico o Lavorativo: Orienta al raggiungimento degli Obbiettivi, Rispetto di sé e degli Altri, Consapevolezza dei Proprio Limiti e Potenzialità, Crescita Interiore, Equilibrio della propria personalità, Sviluppo delle Capacità Cognitive.

 

In sintesi la Grande concentrazione sugli esercizi, ricchezza che resta come patrimonio personale, spendibile anche in altre situazioni della vita!

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